Come raggiungerci

In auto: da Bologna o Roma autostrada A1 uscita Reggello/Incisa, svoltare a destra, seguire indicazioni per Reggello Pietrapiana.

Impostazione per Navigatore Satellitare: città Reggello; piazza Aldo Moro; svolta a sinistra per 50 metri  e al primo  bivio  svolta a destra e seguire per Pietrapiana

Coordinate GPS: Latitudine, 43.692297 / Longitudine, 11.531178

In treno: Firenze-Figline Valdarno, Roma-Figline Valdarno e poi pullman

In aereo: Aeroporto Vespucci Peretola di Firenze o Galileo Galilei di Pisa

Nelle vicinanze

Una via, la Setteponti, si snoda a 300 metri di altezza sulle pendici del Pratomagno, lungo la quale l’uomo ha lasciato impresse nei secoli la sua arte, la sua fede e la sua storia, immerse in una natura tra le più suggestive d’Italia. Questa via romana “Cassia Vetus”, che collegava Arezzo a Fiesole, rappresenta un esempio storico della cosiddetta rivoluzione stradale del Duecento che realizzò il collegamento tra le realtà pedemontane del Pratomagno e le città del fondovalle valdarnese.
 
Uscendo dal cancello del Resort La Pietra Piana, possiamo dirigerci verso sinistra e salire tra boschi di castagni e querce, fino ai 1.000 metri del Pratomagno, ai faggi e alle abetine di Vallombrosa e della sua rinomata abbazia benedettina. Muovendo invece verso destra, si scende in direzione di Reggello e la pieve romanica di S. Pietro a Cascia con il “Trittico di San Giovenale”, tra le opere principali del Masaccio.
 
Proseguendo si giunge a Pian di Scò, con la sua pieve romanica risalente al 1008, tra colonne con capitelli figurati e un affresco di Paolo Schiavo con Madonna in trono e Bambino del 1400. Castelfranco di Sopra (realizzata da Arnolfo di Cambio) è una delle tre “Terre Nuove” costruite dalla Repubblica Fiorentina, che mantiene ancora inalterata l’antica struttura urbanistica tipica di queste fortificazioni. La Porta Campana all’ingresso del paese e il palazzo del comune, con gli stemmi trecenteschi dei vari vicari che hanno governato il castello per secoli. Da visitare anche le chiese di San Filippo in stile barocco e San Michele. Sotto il crinale del Pratomagno, il borgo di Pulicciano con vista mozzafiato sulla valle dell’Arno. Presso Castelfranco la Badia di S. Salvatore a Soffena, abbazia del mille costruita su un vecchio castello: contiene bellissimi affreschi di Paolo Schiavo e Giovanni di Ser Giovanni fratello di Masaccio.
 
Proseguendo verso Arezzo in località Piantravigne si attraversa lo scenario delle Balze dell’acquazolfina, generate da un fenomeno di erosione preistorica con la formazione di singolari strutture rocciose a calanchi. Dalle colline del borgo romanico di Loro Ciuffenna si snodano bellissime passeggiate verso il Pratomagno, con i suoi boschi e prati fino a 1.600 metri di altitudine, da dove si possono ammirare i versanti del Casentino e i tramonti impressionanti sul Valdarno fin verso il mare all’orizzonte, e le cime, spesso innevate, dell’Abetone.
 
Fuori Loro Ciuffenna si incontra il borgo di Gropina con la Pieve Romanica di S. Pietro tra le più suggestive d’Italia. Ancora altri borghi di origine romanica e medioevale con le loro pievi: San Giustino Valdarno, il “Borro”, Laterina con le sue alte mura e la chiesa di S. Ippolito e Cassiano del 1400. Poi, l’antico castello medioevale di Castiglion Fibocchi, con i ruderi della pieve di San Quirico del periodo paleocristiano.
 
L’escursione finisce a Ponte a Buriano, che rimanda a un celebre ponte romanico sull’Arno del XIII secolo, dipinto da Leonardo da Vinci, che nel ‘500 intraprese questo stesso nostro viaggio per studiare il corso dell’Arno e le Balze, da lui descritte come “profonde segature dè fiumi”.
 
Ma questa, forse, è un’altra storia… come quella del paesaggio delle Balze che sembrerebbe fare da sfondo al celeberrimo ritratto della Monnalisa!