“Il Travel nel 2021: cosa ci aspetta?”

CONVEGNO INNOVAZIONE DIGITALE NEL TURISMO, BUSINESS TRAVEL

Il 27 gennaio 2021 si è tenuta l’ottava edizione del Convegno di presentazione della Ricerca degli Osservatori Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel. Come prennuncia il titolo, l’obbiettivo dell’incontro era presentare i dati del mercato alberghiero raccolti nel 2020 e proporre scenari per il 2021. Creare conoscenza è sempre stata la mission di Osservatori Digital Innovation. I player del settore turistico hanno bisogno più che mai di informazioni per fronteggiare questa crisi senza precedenti.

Ovviamente, la presentazione dei dati raccolti, conferma gli scenari tragici già noti. Al contrario, sono stati ipotizzati 10 trend per il 2021 che aprono numerose opportunità. Ma andiamo con ordine.

Come già osservato dalla nostra analisi, il numero di notti prenotate dagli italiani sfiora solo in estate i livelli pre-covid. La situazione è ancora più tragica se si guarda ai dati dei viaggiatori stranieri.

L’impatto sul fatturato è stato diverso a seconda della tipologia di struttura. È poco confortante, ma gli alloggi non-tradizionali hanno registrato “solo” una riduzione del 40%. Al versante opposto troviamo agenzie viaggio e tour operator, con un drammatico -95%.

È interessante osservare come siano cambiate le abitudini di prenotazione. Molti viaggiatori hanno dato fiducia alle strutture con prenotazioni dirette.

Le prenotazioni dalle OTA generaliste hanno registrato un calo di 5 punti rispetto al 2019 (30% delle prenotazioni totali). Al contrario, le prenotazioni dirette addirittura un aumento di 12 punti (61% del totale). Complice forse la difficoltà nell’ottenere rimborsi da parte delle OTA. Oltre a questo, si aggiunge la ricerca di un prezzo più convieniente rispetto ai grandi portali. In ogni caso, per sfruttare e far sì che questo trend continui, sarà indispensabile avere un booking engine efficiente.

Come già osservato dal nostro studio, le strutture delle grandi città hanno avuto un danno maggiore di quelle fuori dai grandi centri. 79% degli hotel ubicati in città hanno più che dimezzato il fatturato. Stessa situazione solo per il 24% delle strutture fuori da aree urbane.

Quali sono le prospettive del Business Travel?

Se il travel è stato colpito dalla pandemia, il settore business ancor di più. Secondo Andrea Guizzardi, Direttore Osservatorio Business Travel, la ripresa non sarà facile come per i viaggi leisure. Solo i viaggi per attività tecnica sembra torneranno a breve ai livelli pre-covid.

Come non era mai successo, il mercato alberghiero è polarizzato. 60% degli intervistati vede le spese per i viaggi business in aumento. Il 35% prevede altre diminuzioni. In ogni caso, si ipotizza una ripresa (non certa) solo dalla seconda metà del 2021.

10 trend da sfruttare per la ripresa

Vediamo ora 10 trend che ci aspettano nel 2021. Ogni albergatore dovrà saperli sfuttare al meglio, secondo le sue possibilità.

10trends

1.Never-ending tourism. L’esperienza del viaggio non può più limitarsi al soggiorno, ma precederlo e seguirlo. L’avventura inizia prima del’arrivo, con esperienze online di scoperta, e continua dopo. Nel 2020 sono esplose le online experiences, in cui il viaggatore va alla scoperta delle tradizioni di un luogo senza lasciare casa.Una opportunità interessante per il futuro potrebbe essere allora la vendita di prodotti locali (alimentari o souvenir) e di esperienze virtuali.

OsservatoriDigital8

2. Holiday working. Altro trend nato nel 2020 è la possibilità di lavorare da remoto nel luogo di villeggiatura. Particolarmente interessante per la riscoperta di destinazioni fuori dalle rotte turistiche più note.

3. Escursioni ed esperienze in territori vicini. Con la voglia di viaggiare, ma senza troppe possibilità per farlo. Molte persone hanno così riscoperto la bellezza del proprio terriorio con gite di 1 o pochi giorni.

4. Sostenibilità sociale e ambientale. Più della metà degli intervistati ha dichiarato di voler preferire nei propri acquisti aziende che hanno adottato misure di responsabilità sociale. Per le strutture ricettive, sarà allora importante mostrare ai viaggiatori il proprio impegno per la società e l’ambiente.

5. Distanziamento sociale, che ha accelerato la digitalizzazione. Ormai è risaputo: i contatti tra albergatore e clienti sono cambiati. Le strutture devono quindi adottare strumenti per assecondare i nuovi bisogni degli ospiti. L’Osservatorio ha registrato che nel 2020 il 31% delle strutture ha adottato servizi di check-in online (rispetto all’8% del 2019). 30% del campione ha aggiunto opzioni di pagamento da mobile e 14% assistenti virtuali tramite chat.

6. Crescita del canale diretto. Una delle conseguenze della maggiore instabilità nel settore travel è che i viaggiatori preferisocno prenotare direttamente presso la struttura. Oltre a questo, forse anche per risparmiare sulla tariffa delle OTA. In ogni caso, ogni struttura dovrà dotarsi di strumenti appropriati. Innazitutto un channel manager, come dichiarato dal 55% delle strutture intervistate. Seguono il PMS (52%), CRS (42%) e RMS (26%).

7. Necessità di conoscere la domanda raccogliendo i dati del mercato. In un clima di incertezza come quello attuale, è fondamentale poter prendere decisioni fondate su dati reali. È per questo che Google ha messo a disposizione degli albergatori (per ora solo italiani) la piattaforma Hotel Insights. Grazie al nuovo portale, ogni albergatore potrà consultare i dati raccolti da Google sulla sua zona e sui potenziali clienti. Per questo motivo, vogliamo fornire ai nostri clienti sempre più informazioni utili. Siamo sempre al lavoro per aggiornare la dashboard del nostro channel manager e booking engine.

8. Sicurezza, assistenza e flessibilità. Ormai più che richieste, sono diventate pretese da parte dei viaggatori. Mentre le tarrife non-rimborsabili perdono appeal, molte aziende stanno ideando soluzioni alternative. Ad esempio, tariffe rimborsabili per il viaggatore ma assicurate per la struttura. Dallo studio è emerso che 49% delle strutture offriva già una tariffa rimborsabile. Il 40% l’ha introdotta nel 2020. Solo l’11% non prevede (ancora) una tariffa rimborsabile.

9. Ripensamento del modello dell’agente di viaggio. Come abbiamo visto, il settoere delle agenzie di viaggio ha subito il 95% delle perdite. È neccessario un passaggio da agente a consulente in un’ottica multicanale.

10. Cresce la propensione all’associazionismo. A seguito della pandemia, sono nati molto gruppi e associazioni di categoria, soprattutto nel settore extra-albeghiero. Dopo un anno drammatico,  è ancora più sentita la necessità di unirsi per supportarsi e aiutarsi a vicenda.

Siamo a disposizione per valutare insieme le strategie più adatte alla tua struttura.

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